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lunedì 4 novembre 2013

La Bhagavad gita

Quest'anno, le serate del lunedì da Carla saranno dedicate allo studio della Bhagavad Gita; Giacomo Bonaveglio, con il supporto delle lezioni in video di Jaya Row, ci farà conoscere questo testo che Carla da tempo si raccomandava di leggere e studiare.
E' un testo considerato molto importante;  ho pensato che potesse essere utile condividere i miei appunti e approfondimenti con chi capiterà su questo blog.

La Bhagavad Gita è un testo le cui origini si fanno risalire al III secolo avanti Cristo.
I protagonisti dei 700 versi che compongono il poema, sono il guerriero Arjuna e l’avatar- cioè un uomo inviato direttamente dalla divinità- Krishna. L’episodio si inserisce nella complessa vicenda del Mahabarata, il vastissimo testo sacro degli indù che contiene gran parte del patrimonio mitologico indiano, dove la Gita si trova al centro, “ come la collana e il suo pendente”. Bello il film di Peter Brook dell’89, in cui Vittorio Mezzogiorno interpreta Arjuna.
Arjuna fa parte dei nobili Pandava, figli del re Pandu, che pretendono il diritto al trono e devono combattere contro i malvagi cugini Kaurava, che ugualmente pretendono il regno. 
Arjuna si trova a dover lottare e uccidere i propri parenti e amici che fanno parte della fazione opposta e, di fronte a questa prospettiva, si lascia prendere dallo sconforto e si rifiuta di combattere. Si affida ai consigli dell’amico Krishna che lo guida nel prendere le giuste decisioni.

Vengono narrati fatti avvenuti più di 5000 anni fa. Ma allora perché studiare oggi la Gita?
Perché viene considerato un manuale pratico e universale di vita che  può aiutare ad utilizzare meglio il nostro potenziale, ottenere maggiori energie e trovare l’ispirazione che è dentro di noi. Il contenuto è sempre attuale e può essere considerato come una vera e propria scienza; è valido per chiunque, a qualsiasi parte del mondo si appartenga.

Dalle mille vicende narrate nel Mahabarata, il vero protagonista può essere considerato  il Destino, la catena continua di causa ed effetto, le azioni e le loro conseguenze. Per evitare le guerre, il dolore, la sofferenza, è necessario imparare ad accettare le conseguenze degli atti già compiuti, e acquisire la conoscenza necessaria a combattere le tendenze negative dovute alle azioni della mente cieca (Kaurava) e risvegliare la forza dell’Anima, della Facoltà discriminativa (Pandava).
Si fa riferimento alla visione Vedica, in cui  l’uomo è costituito da:


                   1  -    Spirito – Atman, ciò che dà la vita
                   2  -    Intelletto – discernimento
                   3  -    Mente emozionale
                   4  -    Corpo

Tutti e quattro i livelli sono collegati. Lo spirito dà il senso, dà la bellezza; l’intelletto funziona finchè non entrano in gioco le emozioni. La mente cerca il piacere immediato, l’intelletto il piacere differito. L’emozione, l’ansia non permettono  di rendere al meglio (esami, gare, ecc).
 La Gita ci aiuta a rafforzare l’intelletto rispetto alle emozioni, ci porta alla conoscenza di noi stessi senza rinunciare alla vita di tutti i giorni, al risveglio di ciò che vi è di più profondo in tutti noi.


Fonti: Video di Jaya Row, incontri con Giacomo Bonaveglio

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